domenica 23 maggio 2010

Bolaño, il Reich conquista Madrid

Rosaspina Elisabetta, corriere della sera , 5 febbraio 2010



A sette anni dalla morte, esce in Spagna un' opera inedita dello scrittore cileno di culto
Il suo romanzo postumo racconta una corsa disperata come un wargame

Sette anni senza Roberto Bolaño, che oggi ne avrebbe quasi 57, e non sentirli: il suo nuovo libro, postumo come la maggior parte della sua produzione, è uscito ieri in Spagna, precedendo di poche settimane le edizioni sudamericane. Causa ferie estive, dunque, i compatrioti dell' autore cileno dovranno ancora attendere Il Terzo Reich, che l' editoriale catalana Anagrama ha invece già messo a disposizione dei primi quarantamila lettori, gli irriducibili "bolañistas", nelle librerie spagnole.



È un diario, il resoconto di un' estate in Costa Brava, redatto da un immaginario venticinquenne tedesco, Udo Berger, che condivide - guardacaso - un paio di ossessioni con il suo creatore: la storia della Seconda guerra mondiale, e del nazismo in particolare, e i giochi di guerra. L' attempato bambino si rinchiude in una camera d' albergo con i suoi balocchi prediletti, lasciando la fidanzata, Ingeborg, a prendere il sole sulla spiaggia. Del resto, l' hotel Del Mar e quella striscia di litorale non hanno apparentemente nulla di nuovo da offrire a Udo che li aveva frequentati durante la sua infanzia. Nella sua giovinezza non ha tempo per i castelli di sabbia: è un campione di giochi di guerra, uno dei massimi specialisti in Germania e sta perfezionando, per un incontro a Parigi, tutte le possibili varianti strategiche del suo ultimo trastullo, il Terzo Reich.
Ma i wargames, come la Storia e come la vita, non si sviluppano mai come ci si immagina e la giovane coppia passa quasi senza accorgersene da un' innocua vacanza balneare a uno strano incubo, avviato dall' incontro notturno in discoteca con altri due tedeschi, il fanfarone Karl Schneider, detto Charly, e la sua compagna, Hanna. Saranno loro a introdurre Udo e Ingeborg nell' ambigua fauna umana del posto, popolata dal Lupo e dall' Agnello, o dall' Ustionato, il solitario guardiano dei mosconi in affitto sul lungomare, con il volto sfigurato dalle cicatrici e l' anima devastata da un passato irraccontabile.

Tra un eroico sbarco in Normandia, a tavolino, e un erotico assalto, in corridoio, a Frau Else, l' attraente albergatrice della quale il protagonista era invaghito fin da ragazzino, la trama si sviluppa attraverso inattesi disamori, sconfitte sul campo di battaglia e più probabili destini di infelice normalità a Stoccarda, tratteggiati casualmente in un anno, il 1989, cruciale per la Germania. Le strategie del gioco, che tanto appassiona Udo, si confondono con quelle del terreno, un tempo familiare e poi insidioso, sul quale il ragazzo si muove con i suoi bizzarri accompagnatori. Ma soprattutto capovolgono le regole del racconto, in cui la soluzione del giallo non è più in primo piano, offuscata dalla potenza dei segreti e dall' ansia degli inseguimenti. La regia è affidata alle ossessioni che governano il mondo e la mente dei personaggi.

L' origine del dattiloscritto, di cui Bolaño aveva trasferito al computer solamente una sessantina di pagine, è un mistero a parte che si perde nel mare di carte, appunti, racconti, saggi e romanzi abbozzati che l' autore ha lasciato, incompiuti, abbandonati dopo la morte al riscatto del suo editore, Jorge Herraldo, prima ancora che all' agente letterario americano, Andrew Wylie, amministratore dei diritti delle opere di Bolaño dall' ottobre del 2008. Quando, comunque, i suoi libri erano già in testa alle classifiche statunitensi: "Il primo titolo uscito negli Usa fu Notturno in Cile nel 2003 - ricorda in proposito Herraldo -. Fu pubblicato con, in copertina, un giudizio molto lusinghiero di Susan Sontag, che si era entusiasmata per il libro e per il suo autore, come mi confermò lei stessa alla Fiera di Francoforte e a Oviedo, quando ricevette il premio Principe delle Asturie ".

Stroncato appena cinquantenne, proprio nel luglio di quell' anno, da una malattia epatica, lo scrittore forse non avrebbe voluto mettere al mondo tante opere postume. E, forse, si riferiva proprio a quest' ultima quando parlava, in un' intervista al giornalista Antonio Lozano nel 2001, del suo solo romanzo inedito di 400 pagine che, alla fine, gli era apparso come "una merda insalvabile" e che aveva provvisoriamente intitolato La strategia mediterranea: "Ho giurato a me stesso - disse, severo - che mai più avrei iniziato un romanzo senza averne chiaramente in testa la struttura, la forma e l' argomento". Ma a quel tempo non poteva prevedere la febbrile voracità editoriale per ogni foglio di carta che avrebbe lasciato sparpagliato nel suo archivio. Né il successo di pubblico e di critica che avrebbe potuto suscitare in tutto il mondo anche ciò che a lui pareva "insalvabile".


Così il suo catalogo continua ad allungarsi oltre la vita, conclusasi nel 2003. Le prime traduzioni all' estero sono già successive, ma l' autore non vide stampati e rilegati neppure 2666 e Il segreto del male. In Italia, Adelphi ha appena editato Tra parentesi, una raccolta di saggi, articoli e interviste e si sta occupando della traduzione del Terzo Reich. Ma c' è posto ancora per poesie e racconti sparsi, nella bibliografia ancora in corso di Bolaño. Che forse avrebbe pure preso gusto a questa partita senza fine.
L' autore Roberto Bolaño (Santiago del Cile 1953-Barcellona 2003). Esule dal Cile di Pinochet, tra i fondatori in Messico del movimento infrarealista, si sentiva soprattutto poeta. Esordisce a quarant' anni nella prosa. In dieci anni, dal ' 93 al 2003, scrive dieci libri e diventa un autore di culto. Tra questi Adelphi ha da poco ripubblicato in un solo volume "2666" (pp. 963, 22); si ricordano inoltre: "I detective selvaggi", "Notturno cileno" e "Stella distante" (tutti Sellerio). Sopra, Adolf Hitler ritratto da Hubert Lanzinger ne "Il portabandiera" (1934-36)


Nessun commento: