lunedì 24 maggio 2010

Bolaño selvaggio, Bolaño vicino 1/6

   video realizzato da Erik Haasnoot e incluso nel libro Bolaño Salvaje


Nel 2008 viene pubblicato Bolaño salvaje link interno, una raccolta di saggi sullo scrittore a cura di Edmundo Paz Soldán y Gustavo Faverón Patriau. L'edizione include un DVD con un video realizzato dall'olandese Erik Haasnoot, Bolaño cercano (Bolaño vicino), che tenta di raccontare la vita dello scrittore nei momenti pui' intimi e quotidiani, attraverso la famiglia e gli amici più intimi ( Carolina López, Alexandra y Lautaro Bolaño, Antoni García Porta, Enrique Vila-Matas, Rodrigo Fresán y Juan Villoro ). Il video contiene molte citazioni dello scrittore (articoli, poesie, interviste etc.). Erik Haasnoot, il regista, ha dichiarato in una intervista link esterno :
....Il documentario si incentra negli ultimi 25 anni di vita di Roberto. Il punto di partenza di BOLAÑO CERCANO è l'arrivo dello scrittore in spagna, alla fine degli anni settanta. Conobbe Carolina López con la quale si sposò ed ebbero due figli, Lautaro e Alexandra. Lo scrittore bohemien si convertì in padre di famiglia e così iniziò un periodo di elevata produzione letteraria. la figura del poeta vagabondo e' rimasta plasmata nella sua opera, però a Blanes, Bolaño conduceva una vita reale piuttosto convenzionale...

...La conversación tra Enrique Vila-Matas, A. G. Porta y Carolina López fu filmata nel porto di Blanes. In precedenza avevamo commentato dei temi di interessi, dopo loro parlarono con naturalezza di alcuni temi temas. Fu una conversazione tra amici, registrata da due camere
intervista ad Erik Haasnoot link esterno

Il video è stato pubblicato su you tube diviso in sei parti. Abbiamo tradotto la prima parte. Oltre alla voce fuori campo, parlano il figlio Lautaro, la moglie Carolina e gli amici scrittori Antoni García Porta ed Enrique Vila-Matas:


traduzione senza iframe
Voce fuori campo recita una poesia
Gli anni

mi sembra di vederlo ancora, il suo volto marcato a fuoco
nell'orizzonte
Un ragazzo bello e valoroso
Un poeta latinoamericano
Un perdente mai preoccupato dai soli
Un figlio delle classi medie
Un lettore di Rimbaud e di Oquendo de Amat
Un lettore di Cardenal e di Nicanor Parra
Un lettore di Enrique Lihn
Un tipo che si innamora follemente
E che alla fine di due anni resta solo
ma pensa che non puo' essere
che e' impossibile non finire riunito
di nuovo con lei
Un vagabondo
Un passaporto stropicciato e consunto e un sogno
che attraversa luoghi fronterizi
affondato nella melma del suo stesso incubo
Un lavoratore stagionale
Un santo selvatico
Un poeta latinoamericano lontano dai poeti
latinoamericani
Un tipo che scopa e ama e vive avventure gradevoli
e sgradevoli ogni volta piu' lontane
dal punto di partenza
Un corpo devastato dal vento
Un racconto o una storia che quasi tutti hanno dimenticato
Un tipo ostinato probabilmente di sangue india
criolla o gallega
Una statua che a volte sogna di incontrare di nuovo
l'amore in un'ora insperata e terribile
Un lettore di poesia
Uno straniero in Europa
Un uomo che perde i capelli e i denti
ma non il valore
come se il valore valesse qualcosa
come se il valore potesse restituirgli
quei giorni lontani del Messico
La gioventù perduta e l'amore
(Va bene, disse, mettiamo che accetto di perdere il Messico e la gioventù, però mai l'amore)
Un tipo con una strana predisposizione
a sopravvivere
Un poeta latinoamericano che al calar della notte
si butta in un giaciglio e sogna
Un sogno meraviglioso
che attraversa malattie e assenze
il figlio lautaro parla del padre

suppongo che mi assomiglio a lui .... eh...., supongo che com'era nella sua indole... si prese cura di me, ebbe molta cura durante la mia infanzia, era molto protettivo. Non usciva, usciva ma poche volte, io venivo sempre prima di ogni ocsa....e suppongo che ho ereditato questa propensione, faccio lo stesso con mia sorella, soffro quando va a casa dei suoi amici.... è così piccola....è una cosa che di sicuro ho ereditato da lui
il figlio Lautaro recita due poesie di Bolaño
Lautaro, la nostra familiarità

Arriverà il giorno che non faremo
tante cose insieme come facciamo ora
Dormire abbracciati
Cagare l'uno a lato dell'altro senza vergogna alcuna
giocare con la pappa nel corridoio
di casa nostra in via aurora
questo corridoio debolmente illuminato
che senza dubbio conduce all'infinito
Lautaro, i nostri incubi

A volte ti svegli gridando e ti abbracci
a tua madre o a me con la forza e la lucidità
che solo un bambino di meno di due anni può avere
A volte i miei sogni sono pieni di grida nella città fantasma
e i volti perduti mi fanno domande
a cui mai saprò rispondere
Tu ti svegli ed esci correndo dalla tua stanza
e i tuoi piedi scalzi risuonano
nella lunga notte d'inverno dell'Europa
io ritorno nei luoghi del crimine
posti duri e brillanti
tanto che al risveglio non mi sembra vero che ancora sono vivo
il figlio Lautaro cita una domanda fatta a Bolaño, tratta da l'ultima intervista di maristain
quali sono le cose che la divertono?

La figlia Alexandra Bolaño e la moglie Carolina López, citano la risposta di Bolaño

vedere giocare con mia figlia Alessandra, fare colazione in un bar a lato del mare mangiare un croissant leggendo il periodico
La letteratura di borges
la letteratura di Bioy
La letteratura di Bustos Domecq
Fare l'amore
citazione di un articolo di Bolaño "Osvaldo Lamborghini, martire " (tratto da "Tra parentesi link interno" pag 148)

Ci sono libri che ispirano paura. paura vera. Più che libri sembrano bombe ad orologeria o animali falsamente impagliati, pronti a saltarti alla gola appena ti distrai un attimo. Questa esperienza l'ho fatta solo in due occasioni. La prima e' stato molto tempo fa. nel 1977 o nel 1978; stavo leggendo un romanzo breve e a un certo punto il lettore veniva avvertito che da quel momento in poi sarebbe potuto morire. Che poteva letteralmente morire, cadere a terra e non rialzarsi più. Il romanzo era L'assassina letterata , di Enrique Vila-Matas,e a quanto ne so nessuno dei suoi lettori è morto anche se molti, come me, uscirono trasformati da quella lettura, con la certezza che qualcosa era cambiato per sempre nel loro rapporto con la letteratura. L'assassina letterata, insieme con Malanimo (los dominios del lobo), il primo romanzo di Javier Marias, marca il punto di svolta della nostra generazione
Enrique Vila-Matas chiede a Carolina Lopez

Come la vedi, carolina ? il fatto che lui appartenesse a Blanes, a Gerona, che appartenesse alla Catalogna, alla Spagna, al Cile? vale a dire, le cosiddette geografie intime di Roberto come si complementavano in lui, di quale paese credi che fosse ?

Carolina risponde

Roberto credo che fosse latinoamericano, lui si sentiva latinoamericano, inoltre lui arrivò in Spagna in un'epoca in cui arrivarono molti latinoamericani, la prima immigrazione latinoamericana che coincide con il boom della bigiotteria. Lui si sentiva latinoamericano, e si sentiva legato al luogo dove risiedeva. Lui viveva a blanes e si sentiva di Blanes. Messico è la sua giovinezza, senza alcun dubbio e, beh. lo hanno detto in molti, ma credo che è vero, Cile è la sua infanzia, è un paese dove vivono i ricordi....ci sono poesie dove lui ne parla. Quando parla di suo padre, parla di suo padre in Cile. e messico e' fondamentalmente la sua gioventù, è il sogno dove lui, forse gia dA prima voleva essere scrittore, però dove prese la decisione fu in Messico. E dove incontro' colleghi che sono molto importanti a quell'eta', che resero credibile questo sogno, no? Io credo che era li dove viveva, nella sua ultima intervista lui dice che in realtà la sua patria sono i suoi figli. Però credo che cio' che dice e' che li dove stai, lì dove vivi, è dove devi confrontarti con la realtà che ti circonda.

A.G. Porta:

Quando ci siamo conosciuti c'e' una cosa che più mi sorprese, perche' quando mi scopri, mi aveva fatto leggere alla gente di qui, quando ci conoscemmo viveva da due anni qui, un anno e mezzo o due anni che viveva a barcellona, in catalogna, mi parlava di autori ... che so Grau de lios.....

Enrique Vila-Matas:

Credimi è uno scrittore che non e' vincolato a una letteratura nazionale che e' un concetto d'altra parte del XIX secolo, abbastanza atrofizzato, che ancora sopravvive pero' ma che non lo riguarda, Roberto non foss'altro per le differenti residenze che ebbe sulla terra, appartiene a molti luoghi, anche per le molteplici letture, non poteva interessargli la letteratura cilena, la poetica si, ma evidentemente non si dedicò unicamente a quella



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