venerdì 27 agosto 2010

ELAINE FEINSTEIN

  Franco Buffoni -

ELAINE FEINSTEIN

di franco buffoni

A Season in Vienna

The tram grinds on
wet rails around the
corners of brown
buildings.

Scatheless
visitors in a
cold rain we
float your

streets of plaster
frontage pitted
down to the
brick, in

a dark afternoon
the windows burning
bemused in
electric light.


Later we had a guide
to the grandeurs
of Franz Joseph,
the Ring

the Opera, the
Kunsthistorische
and: “On this balcony
Hitler announced

the Anschluss. Flowers
were all in bloom then
I remember:
Vienna had good springs once”.
(dalla raccolta In a Green Eye, 1966
poi in Selected Poems, Carcanet 1994)

Il tram macina
Rotaie bagnate
Rasentando in curva
Oscuri edifici.

Turisti illesi
Nella pioggia fredda,
Noi fluttuiamo
Sulle tue strade

Dalle facciate stuccate
Dei palazzi
Fino al rosso
Dei mattoni

In un buio pomeriggio,
Le finestre ardenti
Di luce elettrica,
Stupefatte.

Più tardi una guida
Ci ha mostrato le grandezze
Di Francesco Giuseppe,
Il Ring

L’Opera
La pinacoteca
E “Da questo balcone
Hitler annunciò

L’Anschluss. C’erano fiori
Dappertutto allora
Mi ricordo,
Vienna aveva belle primavere
Un tempo”.
(trad. Franco Buffoni)

Elaine Feinstein è nata nel 1930 a Bootle nel Lancashire ed è cresciuta a Leicester. Dopo gli studi universitari a Cambridge iniziò a scrivere poesia e narrativa. Un punto essenziale di svolta nella sua maturazione artistica fu la traduzione di Marina Cvetaeva (Oxford e New York, 1971), attraverso la quale sviluppò una sintassi più fuida e aperta che influenzò anche le successive prove narrative, come The Circle, 1970.
Elaine Feinstein ha pubblicato oltre trenta libri, fra cui numerosi romanzi, opere per la televisione e la radio, biografie e saggi – notevole quello su D. H. Lawrence – e le raccolte di poesia In a Green Eye (1966), The Magic Apple Tree (1971), The Celebrants (1973), Some unease and Angels (1977), Badlands (1986), City Music (1990), Daylight (1997), Gold (2000) e Talking to the Dead (2007).
Per molti anni ha insegnato letteratura inglese al Newnham College di Cambridge. Nel 1980 è stata ammessa alla Royal Society of Literature. Nel 1990 l’Università di Leicester le ha conferito la laurea honoris causa. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali il Cholmondeley Award e ben tre Arts Council Translation Award. Una scelta cospicua dei suoi versi è contenuta in Selected Poems (1994) e Collected Poems and Translations (2002), apparsi presso Carcanet, che raccolgono testi tratti da tredici diverse raccolte.
George Steiner, uno dei suoi maggiori estimatori, ha scritto che dai versi di Elaine Feinstein traspare una rara “intelligence of pain”, che potremmo liberamente tradurre con “cognizione del dolore”. Capacità che le viene dal fatto di avere sempre scritto versi basati sulla necessità e sull’esperienza. Steiner dice che i suoi versi sono il risultato di un connubio tra “instinct” e “caring”.
Narratrice, riesce a infondere nella sua poesia, la sottile tagliente lucidità della trama esposta, dell’accadimento reso esplicito. Poeta, riesce a intridere la propria scrittura narrativa di quel pathos cristallizzato, allusivo invero tipico della scrittura in versi novecentesca.
Aliena da mondanità e appartenenze a scuole o gruppi di tendenza è stata avversata ai suoi esordi dai critici favorevoli al Movement, mentre è sempre stata molto apprezzata da nell’ambito del Group. Ted Hughes – per esempio – ha esaltato in lei il modo tenace e penetrante di esplorare fino al midollo l’oggetto della propria narrazione in versi, aggiungendo: “Her simple, clean language follows the track of the nerves”.
Il suo dettato poetico appare in defnitiva sorretto da una straordinaria limpidezza e da una impellente necessità di chiarezza. Nulla viene nascosto o taciuto, ma anche nulla viene esibito con compiacimento. Dai suoi versi viene incontro al lettore la poesia, non la letteratura. Buon compleanno, Elaine!


Nazione Indiana  24 agosto 2010

la discussione che è seguita a questo articolo  è  molto interessante e istruttiva 

©  

 


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