domenica 22 agosto 2010

esilio e marginalità come modello per l'intellettuale

   Edward W. Said
sull'    esilio   •• sulla   marginalità



esilio e marginalità come modello per l'intellettuale

"L'esilio costituisce un modello per l'intellettuale che è tentato, addirittura ossessionato, soverchiato dai vantaggi che offrono il conformismo, il consenso, l'integrazione. Anche se non si  è immigrati o espatriati in senso proprio, è sempre possibile pensare come se lo si fosse, lasciando briglia sciolta all'inventiva, avventurandosi in avanscoperta nonostante gli ostacoli, tenendosi sempre lontani dai poteri accentratori  e spostandosi verso i margini, dove è ancora possibile vedere ciò che ormai è inaccessibile a chi non ha mai abbandonato il terreno della convenzione e dell'agio......
.....Essere marginale, non irreggimentato, a somiglianza del vero esule significa per un intellettuale mantenere una straordinaria ricettività nei confronti [...] di ciò che è provvisorio e rischioso anziché del consueto: essere disponibile all'innovazione e alla sperimentazione   e non allo status quo prescritto d'autorità. L'intellettuale che si riconosce nella condizione di esule non obbedisce alla logica delle convenzioni ma è pronto alle avventure del coraggio a rappresentare il cambiamento, a essere sempre in cammino e non acquietarsi mai. "
[ © Edward W. Said, Dire la verità. Gli intellettuali e il potere feltrinelli, 1995]

citazioni tratte da: Una spiazzante avventura, Nuova rivista letteraria nr 1 2010, di Silvia Albertazzi che prosegue:
"In Umanesimo e  critica democratica  ampliando questi concetti, ripropone la figura dell'esule, che vede le cose secondo la doppia prospettiva del passato e del presente, del laggiù e allora e del qui e ora, come modello per l'intellettuale, ribadendo al tempo stesso la centralità del migrante nella cultura e nella società contemporanee, già proclamata in primo luogo nel seminale Cultura e imperialismo (1993)......
....è facile notare....nell'accezione saidiana....come compito precipuo dell'intellettuale sia

penetrare i silenzi, il mondo della memoria, dei gruppi itineranti che sopravvivono a malapena, i luoghi di sclusione e invisibilità, le testimonianze che non rientrano nei reportage giornalistici ma che sempre si interrogano sulla sopravvivenza di un ambiente martoriato, di piccole economie sostenibili, piccole nazioni, e popolazioni marginali dentro e fuori i centri metropolitani alla frantumazione, all'appiattimento e alla dislocazione che sono le caratteristiche principali della globalizzazione
[ Edward W. Said]
  


sull'    esilio   •• sulla   marginalità

•  Edward W. Said:           riflessioni sull'esilio
•  M.Antonietta Saracino:  il mondo scomodo di E.W.Said




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