sabato 21 agosto 2010

lo sguardo dello straniero

Julio Monteiro Martins
sull'    esilio 

lo sguardo dello straniero

"Lo sguardo dello straniero è uno strano sguardo, da un lato è vergine della nuova realtà e dall’altro è ancora impregnato, contaminato da una realtà in dissolvenza, sempre più lontana nel tempo e nello spazio, ormai irriconoscibile, distorta dalle pulsioni e dalle paure dell’inconscio, a volte mostruosa e a volte dolcissima, ma sempre in balia dell’azio ne del tempo che corrompe la memoria. Nel mio caso, questo si acutizza per il fatto che ogni notte il mio inconscio è torturato, esasperato dalle cose terribili che ho visto e vissuto, dalle morti spaventose che ho testimoniato senza mai girare lo sguardo dall’altra parte, tragedie e orrori che mi sono sempre sentito nell’obbligo di accompagnare ad ogni passo, fino in fondo, e che alla fine sono state una delle cause profonde della mia emigrazione. Ho vissuto la perdita definitiva di interi paesi, e ogni mia valigia nascondeva un terremoto. I miei libri oggi nascono con il DNA del dolore mischiato a quello della scoperta, imbastarditi da cromosomi sconnessi, generati nella fusione di universi incompatibili. Vedi, tutte le persone che oggi mi circondano, tutte le persone che amo, donna, amici, figli, le conosco da meno di 15 anni. Ma io non ho 15 anni, ne ho 55. E che ci faccio con gli altri quaranta? Come riempio quel silenzio che non smette di vibrare? Il passato ritorna, viene a galla in fondo alle crepe, agli abissi, e il lettore attento ritroverà questi “reperti archeologici” in ogni nuovo racconto o poesia nella lingua di adozione. Si nascondono le catacombe sotto il parco giochi del presente. Ma qui e lì si aprono fessure nel terreno e tra le ombre s’intravedono le ossa grigie e le pagine ingiallite, volti di ragazze, man i, melodie in lontananza, odori, spettri, voci sempre più stanche. Questa crepa si chiuderà per sempre con la mia morte, e avverrà allora la seconda e definitiva morte degli esseri che abitano quel sottofondo. Rimarranno nei miei libri ancora per un po’ di tempo, però. I libri, miracolosamente, li faranno rivivere e faranno rivivere anche me e voi, che ormai ne siete parte: siamo tutti insieme in queste pagine, dalla vecchia Niterói di mia nonna alla vostra Pisa di oggi, e anche l’Italia del futuro ci fa visita ogni tanto. I libri ospitano tutto e tutti, sono una casa generosa, smisurata, senza limiti né proscrizioni."

[©  Julio Monteiro Martinsintervista di 118 libri   ]
  
© Julio Monteiro Martins 

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