domenica 30 maggio 2010

un filmetto canaglia

Alicia Scherson adatterà "Un romanzetto canaglia"


Ogni scrittura è una porcata.
Chi esce dal nulla cercando di precisare qualsiasi cosa gli passi per la testa, è un porco.
Chiunque si occupi di letteratura è un porco, soprattutto adesso.
[ Antonin Artaud ] - epigrafe riportata su "Un romanzetto Canaglia






Nei mesi scorsi è apparsa la notizia che Alicia Scherson, regista cilena, ha in programma la realizzazione di un film tramite l'adattazione di Un romanzetto canaglia ultimo romanzo pubblicato in vita da Bolaño (1953-2003).

La realizzatrice è la nuova promessa del cinema cileno ed ora diventarà il primo regista che adatterà un'opera dello scrittore cileno. Il film si intitolerà "Il Futuro".

sabato 29 maggio 2010

intervista a raul schenardi

intervista di carmelo p. marzo 2010


'conversazione su Bolaño


Piacentino, Raul Schenardi è uno dei più apprezzati traduttori dallo spagnolo di libri latinoamericani di narrativa e saggi, per le più importanti case editrici italiane. Tra gli altri ha tradotto il signor presidente dello scrittore guatemalteco Miguel Angel Asturias, considerato un precursore del realismo magico, e annoverato tra i grandi della letteratura del secolo scorso. Collabora come critico, con riviste e case editrici. E' stato tra i primi in Italia, a recensire l'opera di Roberto Bolaño intuendone la grandezza, dalle pagine di Pulp, dove sono state pubblicate le sue recensioni (le prime risalgono al 2000) e la magnifica intervista concessa da Bolaño nel maggio 2003. Il carattere schivo di Raul viene fuori non appena sente nominare la parola "critico"

martedì 25 maggio 2010

Dio non scrive romanzi. Elogio a Ernesto Sabato

di Massimo Rizzante


Ricordo la prima volta che incontrai Ernesto Sabato, l’autore della trilogia romanzesca composta da Il tunnel (1948), Sopra eroi e tombe (1961) e L’angelo dell’abisso (Abaddón el exterminador, 1974).
Un giorno di settembre di dieci anni fa in una città del sud della Spagna procedevo sbuffando per l’opprimente calura. Ero uscito dall’albergo in anticipo su un appuntamento e gettavo distrattamente lo sguardo sulle bellezze del luogo. Fu così che, seguendo con la coda dell’occhio uno di quei superbi idilli mancati, franai su un vecchio signore. Il mio imbarazzo crebbe quando mi accorsi che portava un paio di occhiali spessi e scuri, e che cercava allungando a tentoni le mani sul marciapiedi il suo bastone.
Era cieco! Immediatamente raccolsi il bastone e glielo porsi.

Roberto Bolaño, 2666 Vol. 1

Raffaella Grasso - 25 maggio 2010  

Blog la giraffa  

 Roberto Bolaño, 2666 Vol. 1

Un anno fa, mese più mese meno, in una conversazione telefonica con un amico che purtroppo non vedo mai, tra novità e aggiornamenti personali, chiacchiere sparse, disordinate e incoerenti, salta fuori la dritta, “2666, Bolaño”. Ne prendo nota su un foglietto, cosa perfettamente inutile dal momento che all’indomani della mia innocente “scoperta” mi ritrovo a inciampare nel romanzo e nell’autore in questione dappertutto, terze pagine dei principali quotidiani, recensioni su riviste che coltivano ancora qualche timida pretesa culturale, vero e proprio proselitismo sul web più agguerrito e informato. Diffidente nei confronti dei fenomeni letterari di massa, forse, più realisticamente, punta nell’orgoglio per essere arrivata a Bolaño così tardi e solo dietro suggerimento altrui, lascio sedimentare la curiosità, mi trattengo ignorandolo in libreria per un bel po’. Fino a quando mi sembra di nuovo possibile raccontare a me stessa, con un minimo di credibilità, di essere io a scegliere questo romanzo e che lui si presenta a me quando i tempi sono maturi per il nostro incontro. Un meccanismo cervellotico, che riflette a sua volta un sentimentalismo egocentrico, infantile e stucchevole, lo ammetto. D’altronde con Bolaño è la mia prima volta.

Com’è andata? Un libro complesso, difficile. Eppure senti che è importante, che non puoi arrenderti, che devi andare avanti. Anche quando il muro d’acqua di questa storia complicata ti si rovescia addosso sommergendoti, perdendosi in mille rivoli che fatichi a seguire, impegnata, come sei, a restare a galla.

Un’ossessione letteraria, la ricerca di un enigmatico scrittore di cui si sono perse le tracce da tempo. Pochi gli elementi da cui partire: voci che potrebbero rivelarsi infondate, una descrizione sommaria, neppure una foto. Tutto converge verso Santa Teresa, una città desolata dello stato del Sonora in Messico, degna di nota solo per il fatto che lì accadono strani omicidi: giovani donne rapite e assassinate, non si sa da chi, non si sa perché. Attorno il deserto, la terra di mezzo, la frontiera in cui tutto sembra destinato a rimanere irrisolto, dilatato, sospeso.

lunedì 24 maggio 2010

Bolaño selvaggio, Bolaño vicino 1/6

   video realizzato da Erik Haasnoot e incluso nel libro Bolaño Salvaje


Nel 2008 viene pubblicato Bolaño salvaje link interno, una raccolta di saggi sullo scrittore a cura di Edmundo Paz Soldán y Gustavo Faverón Patriau. L'edizione include un DVD con un video realizzato dall'olandese Erik Haasnoot, Bolaño cercano (Bolaño vicino), che tenta di raccontare la vita dello scrittore nei momenti pui' intimi e quotidiani, attraverso la famiglia e gli amici più intimi ( Carolina López, Alexandra y Lautaro Bolaño, Antoni García Porta, Enrique Vila-Matas, Rodrigo Fresán y Juan Villoro ). Il video contiene molte citazioni dello scrittore (articoli, poesie, interviste etc.). Erik Haasnoot, il regista, ha dichiarato in una intervista link esterno :
....Il documentario si incentra negli ultimi 25 anni di vita di Roberto. Il punto di partenza di BOLAÑO CERCANO è l'arrivo dello scrittore in spagna, alla fine degli anni settanta. Conobbe Carolina López con la quale si sposò ed ebbero due figli, Lautaro e Alexandra. Lo scrittore bohemien si convertì in padre di famiglia e così iniziò un periodo di elevata produzione letteraria. la figura del poeta vagabondo e' rimasta plasmata nella sua opera, però a Blanes, Bolaño conduceva una vita reale piuttosto convenzionale...

...La conversación tra Enrique Vila-Matas, A. G. Porta y Carolina López fu filmata nel porto di Blanes. In precedenza avevamo commentato dei temi di interessi, dopo loro parlarono con naturalezza di alcuni temi temas. Fu una conversazione tra amici, registrata da due camere
intervista ad Erik Haasnoot link esterno

Il video è stato pubblicato su you tube diviso in sei parti. Abbiamo tradotto la prima parte. Oltre alla voce fuori campo, parlano il figlio Lautaro, la moglie Carolina e gli amici scrittori Antoni García Porta ed Enrique Vila-Matas:

La Bolañomania conquista il mondo

  Francesco Prisco ,   Il sole 24ore -  20/5/2010



E Adelphi prepara il seguito di «2666»


Avete appena finito di leggere le oltre mille pagine di « 2666 link interno», il capolavoro postumo di Roberto Bolaño, e siete rimasti sbalorditi al punto che vorreste saperne di più sulle sorti dell'immaginario scrittore Benno von Arcimboldi e i misteriosi femminicidi nel nord del Messico? Allora tenetevi forte: Adelphi ha in mano un inedito del romanziere cileno che rappresenta una ideale sesta parte del romanzo fiume che lo ha imposto all'attenzione della critica mondiale come una delle voci letterarie più autorevoli di questo inizio secolo.

Bolaño letterato moderno

 Nicola Villa ,   Il sole 24ore -  1/5/2010


La raccolta della pubblicistica di Roberto Bolaño, scomparso prematuramente a Barcellona nel 2003 alla sola età di cinquant'anni, rappresenta l'ultima parte della beatificazione o leggenda letteraria del poeta e scrittore cileno nel nostro paese, compiuta con l'uscita per Adelphi del romanzo postumo 2666, ma iniziata con la pubblicazione per Sellerio di La letteratura nazista in America, Stella distante, I detective selvaggi, Notturno cileno, Puttane assassine, La pista di ghiaccio, Un romanzetto canaglia, Monsieur Pain, Il gaucho insostenibile e Chiamate telefoniche.   

Roberto Bolaño - Tra parentesi

Massimiliano Di Mino ,   Il paradiso degli orchi -  marzo 2010


La letteratura è una malattia. Scrivere è una malattia.
Non si parla dello scrittore maledetto, del martirio, dell’ascetismo o altri metodi per arrivare in cielo, ma più semplicemente di un destino o un demonio che puoi o meno seguire, o al contrario decidere di combattere o raggirare (mettendo su per esempio una tua casa editrice); le lettere, prendendo forma e forza con ogni nuovo libercolo, non si accontentano di tracciare una via, ma tracciano le esistenze, le incidono come solo può fare una grande gioia, un dolore, qualcosa a cui non avevi mai pensato o alla quale non sai dare una spiegazione. Vale così per un amore come per una dittatura. Un altro modo per ingannarsi e credersi in grado di cavalcare questo serpente fatto di carta e raccontare le tue scorribande, i tuoi compagni d’avventura e il tuo atteggiamento verso la vita.

Tra parentesi

Enzo di Mauro ,   Alias de Il manifesto -  gennaio 2010



Sarà opportuno e forse necessario chiudere a questa altezza i conti – di sicuro in forte attivo per il lettore italiano che li aveva, incuriosito e ammirato, aperti una dozzina di anni fa con un libro sorprendente che si intitolava La letteratura nazista in America link interno – col cileno Roberto Bolaño, classe 1953, morto in Spagna, a Barcellona, nel 2003. Chiuderli, si intende dire, proprio mentre la crudele, inarrestabile acribia del mito ne ha precipitato l’ombra e l’opera nel recinto, angusto e inesplicabile, abitato dagli autori cosiddetti di culto – ipotizzandosi intanto, tra le possibili cause, la consueta pachidermia editoriale che bene s’è venuta a incastrare col cospicuo lascito dello scrittore, così provocando un effetto si sazietà e di indeterminatezza, ossia qualcosa di simile a una nuvola che (sebbene adamantina e gloriosa), mentre si allontana alzandosi, sottrae allo sguardo i suoi contorni e le sfumature.

Detective Bolaño - Sulle tracce del selvaggio

Rossana Miranda ,   Il Riformista -  gennaio 2010



TRA PARENTESI. Unl ibro guida per i lettori della stella sudamericana che ha soppiantato la generazione magica di Gabo & co. Note, consigli e suggerimentid isseminati tra articoli per quotidiani, rubriche, saggi e conferenze. Dall'adorazione per Elvis e Gassmana lla passione per Dick e Burroughs. Filo conduttore l'ironica e provocatoria «insofferenza» di uno scrittore già postumo in vita, condannato dalla malattia. Che ancora continua a vincere premi.
Non esiste piacere piü grande di prendere possesso delle segnalazioni, dei consigli e dei suggerimenti letterari del proprio scrittore preferito. Per i cultori di Roberto Bolaño in Italia è arrivata la guida perfetta: Tra parentesi (Adeiphi, 2009), una raccolta di articoli, rubriche, piccoli saggi e conferenze, pubblicati dallo scrittore cileno tra il 1998 e il 2003. La maggior parte sono testi usciti sul quotidiano cileno Las Ultimas Noticias di Cile e lo spagnolo Diario de Girona, scritti durante le brevi pause tra la scrittura di opere letterarie, messe appunto tra parentesi. Soprattutto, in seguito al successo de I detective selvaggi link interno (Sellcrio, 2003), fino alla sua prematura morte nel 2003.

Tra parentesi - il nuovo libro di Roberto Bolaño

Gian Paolo Serino ,   Il Giornale - 21/01/2010


  tra parentesi
Per moltissimi anni Roberto Bolaño è stato uno scrittore di culto: conosciuto da pochi, letto da pochissimi, ha ipnotizzato intellettuali e critici che, come raramente accade, l'hanno celebrato semplicemente non scrivendone. Scattava nella testa una sorta di gelosia: come se si temesse quasi di condividerlo con gli altri. Certo proporre all'attenzione dei lettori, dalla metà dei primi anni '90 quando i suoi libri iniziarono ad essere pubblicati da Sellerio, testi come La letteratura nazista in America link interno o Puttane assassine non era facile. Una scrittura imprevedibile e trame che sembrano dissolversi nel nulla proiettando ombre nei vicoli ciechi della nostra esistenza, fanno di Roberto Bolaño uno degli autori più sorprendenti del '900. Uno scrittore, nato a Santiago del Cile nel 1953 e morto nel 2003 a Barcellona, che potremmo annoverare come massimo esponente non del "realismo magico" sudamericano ma, per usare le sue stesse parole tratte dai Detective Selvaggi (recentemente ripubblicato da Sellerio), di un "realismo viscerale".

domenica 23 maggio 2010

la mia lettera d'addio ai giovani poeti rivoluzionari

Michele De Mieri ,   L'Unita -21/01/2010



Probabilmente questo libro - ricco, intenso, straordinario nello svelarci uno dei più geniali scrittori di questi ultimi decenni - non sarebbe piaciuto a Roberto Bolaño. Che non poche volte espresse nella sua non lunga vita il proprio disappunto per le biografie, peggio ancora per le autobiografie: "mi sono sempre parse detestabili", lo ribadisce anche in uno degli interventi del volume, quello dedicato alle opere autobiografiche di James Ellroy e di Martin Amis.

L'avventura letteraria di un geniale grafomane

Simona Maggiorelli , Terra, 12 febbraio 2010


Dopo la prematura scomparsa dello scrittore cileno Roberto Bolano, i suoi archivi hanno rivelato migliaia di pagine inedite. Da cui Adelphi ha tratto una appassionante raccolta di saggi e di pagine autobiografiche Si sono spesso scomodati nomi di autori già "classici" come Borges, e narratori di tendenza, scuri e seducenti come Villa Matas o Gutierréz per raccontare la prosa visionaria, senza margini quanto onnivora di generi letterari di Roberto Bolaño (Santiago del Cile, 1953 - Barcellona, 2003). Anche se il paragone, per quanto lusinghiero per lo scrittore cileno che ha attraversato come una meteora l'orizzonte del secondo Novecento lasciando una scia di migliaia di pagine, riesce a chiarire solo in parte la sua figura di outsider. Con Borges, è vero, Bolaño ha in comune una sterminata cultura, ma non ne ha ereditato la geometrica freddezza, l'andatura labirintica e claustrofobica.

Bolaño, il Reich conquista Madrid

Rosaspina Elisabetta, corriere della sera , 5 febbraio 2010



A sette anni dalla morte, esce in Spagna un' opera inedita dello scrittore cileno di culto
Il suo romanzo postumo racconta una corsa disperata come un wargame

Sette anni senza Roberto Bolaño, che oggi ne avrebbe quasi 57, e non sentirli: il suo nuovo libro, postumo come la maggior parte della sua produzione, è uscito ieri in Spagna, precedendo di poche settimane le edizioni sudamericane. Causa ferie estive, dunque, i compatrioti dell' autore cileno dovranno ancora attendere Il Terzo Reich, che l' editoriale catalana Anagrama ha invece già messo a disposizione dei primi quarantamila lettori, gli irriducibili "bolañistas", nelle librerie spagnole.

E Bolaño giocò al Terzo Reich

Rosaspina Elisabetta, Corriere della sera, 9 marzo 2009


Eredità Appunti, diari, poesie: migliaia di pagine negli archivi dello scrittore cileno scomparso nel 2003
Tre romanzi inediti tra le sue carte. Presto in libreria il primo ispirato ai wargames La letteratura non ha alcun valore se non è accompagnata da qualcosa di più luminoso del mero atto di sopravvivere. Io morirò senza essere mai stato pubblicato

Il mistero Bolaño

Dario Olivero, La repubblica, 3 febbraio 2009


L’ultimo articolo apparso su di lui parla di due misteri. Altri due. Come se non fossero abbastanza quelli che già ricoprono la sua opera. Roberto Bolaño, cileno, morto nel 2003 a cinquant’anni dopo un trapianto di fegato non riuscito. Da mesi il mondo culturale internazionale non parla d’altro. Il suo ultimo romanzo, o meglio la seconda e ultima parte, è stata tradotta da Adelphi qualche tempo fa (tr.it. I. Carmignani, 22 euro).
Ma da noi non ha ottenuto l’attenzione che quotidiani, riviste, copertine di inserti culturali dalla Spagna alla Francia agli Stati Uniti gli hanno dedicato, definendolo senza eccezioni uno dei migliori, se non il migliore (vedi Time) libro dell’anno in assoluto. Un murales di Bolaño a BarcellonaPrima di parlare dei due misteri, serve un po’ di ambiente.

Né eroinomane né fuorilegge: Bolaño si divertiva a fingere

Ennio Caretto, Corriere della sera, 20 gennaio 2009

I critici riscrivono la biografia dello scrittore cileno scomparso nel 2003: "Non finì mai nelle carceri di Pinochet, giocava con la realtà"
Giudizio Julio Ortega su "El Pais": "Hanno ridotto la sua opera e la sua vita a uno spettacolo triviale"
Roberto Bolaño, il grande romanziere cileno deceduto nel 2003 a soli cinquanta anni per una malattia al fegato, amava alimentare saltuariamente la propria fama di scrittore maledetto. Si dichiarò, ad esempio, tossicomane fino ad attribuire la propria morte all' abuso di eroina.nota E narrò più volte di essere stato imprigionato da Pinochet dopo il golpe contro Allende, e di essere stato salvato da soldati ex compagni di scuola. Una fama ingigantita dalle case editrici e dai critici americani, secondo cui la immagine di artista "fuorilegge" contribuiva al successo dei suoi libri.
Case editrici e critici, tuttavia, vengono adesso accusati dalla vedova, dagli amici e dai colleghi di Bolaño di inganno, o almeno esagerazione: "Hanno ridotto la sua opera e la sua vita - dicono - ad uno spettacolo triviale" ha lamentato il peruviano Julio Ortega su El Pais in Spagna.

Juárez, l'inferno a un passo dal paradiso

Claudio Gatti ,   Il sole 24 ore link esterno -  22 maggio 2010


CIUDAD JUAREZ.- Sono le 13 e 30 di un martedì come tanti. Avenida Juárez, centro della città. Il traffico scorre intenso. Decine di persone camminano sui marciapiedi. Una scena di routine. Nulla che annunci un pericolo fuori dell'ordinario. Ma è Ciudad Juárez, e la normalità può essere sospesa in qualsiasi momento. Improvvisamente da un'auto in movimento parte una raffica di mitraglietta.

mercoledì 19 maggio 2010

Il governo non muove un dito - cronache da Ciudad Juarez

Sergio González Rodriguez --Internazionale , marzo 2010)



Economia e politica sono colluse col narcotraflico.
Il cartello di ]uárez gode di appoggi in tutto il mondo
Mentre scrivo queste righe, a Ciudad ]uárez link interno un altro gruppo di ragazzi è appena stato attaccato da una banda di criminali che ha fatto irruzione a una festa, Un ragazzo è morto sul colpo e sette sono rimasti feriti. L'aggressione ha ripetuto lo stile del massacro del 31 gennaio scorso. La violenza e l’insicurezza della “città più pericolosa del rnondo" nascono dalla simbiosi tra il cartello di ]uárez, che ha sede in città, e i poteri politici ed economici, che hanno interessi anche fuori dall’ambito locale o nazionale.

venerdì 14 maggio 2010

intervista a Sergio Gonzàlez Rodriguez

   intervista a S.G. Rodriguez - L'Unità - 4 ottobre 2009



 'Dietro il muro le vite perdute delle donne vittime dei narcos '


ossa nel deserto
Il suo nome è Sergio Gonzàlez Rodriguez. È nato a Città del Messico. Ed è uno scrittore e giornalista (dal 1993 columnist del quotidiano messicano Reforma da sempre in trincea. Per il suo giornalismo d'inchiesta, per aver sfidato le gang del narcotraffico, per aver denunciato la complicità della polizia messicana e le connivenze del potere politico. In Italia, Sergio Gonzàlez Rodriguez è noto per il suo libro «Ossa nel deserto» (Adelphi 2008), romanzo sul narcotraffico, la violenza e gli omicidi seriali alla frontiera tra Messico e Stati Uniti. Nel libro, Gonzàlez Rodriguez ricostruisce e denuncia, con grande forza e spietata precisione, il fenomeno del femminicidio a Ciudad Jurez (nord del Messico-confine con gli Stati Uniti). Lì dal 1993 ad oggi più di mille donne giovani e giovanissime, alcune addirittura bambine, sono sparite e più di 400 sono state ritrovate cadavere, spesso orrendamente mutilate e seviziate, nel deserto che circonda la città o nelle povere bidonvilles periferiche di Ciudad Juarez, ai confini con El Paso (Texas), nota per il grande potere dei cartelli del narcotraffico e per le presenza invasiva dell'industria maquiladora, fabbriche straniere di assemblaggio che sfruttano il basso costo della manodopera messicana, soprattutto femminile. L'Unità ha incontrato Sergio Gonzàlez Rodriguez a Ferrara, nell'ambito del festival di Internazionale.

sabato 1 maggio 2010

recensione 2666 - La leggenda buffa dello scrittore ribelle e maledetto

Massimiliano Parente -  il giornale - 25 novembre 2009


 La leggenda buffa dello scrittore ribelle e maledetto

Non ha fatto in tempo a vedere la propria fama mondiale, è morto a cinquant’anni, nel 2003, e nessuno, lì presso il Circolo Pickwick di Stoccolma, ha mai pensato a dargli un Nobel, anzi cinque anni prima lo hanno dato a Dario Fo, che non ha mai scritto un romanzo.

Ora il cileno Roberto Bolaño ha quel che si merita, meglio tardi che mai e, considerati i tempi della letteratura, neppure così tardi. Negli Stati Uniti, negli anni successivi alla morte, è diventato perfino un bestseller, benché sia stato necessario cucirgli addosso il mito di scrittore ribelle, alcolista e bohémien dalla vita sregolata, «il Kurt Cobain della letteratura latinoamericana». Eppure basterebbe andarsi a leggere i suoi libri per comprendere quanto poco c’entri con la leggenda del ribelle, e quanto abbia ragione il suo amico scrittore Horacio Castellanos Moya; altro che avvicinarlo alla poetica della Beat Generation, Moya lo sapeva, Bolaño è «più vicino a Balzac o Proust», e non esagerava. Andate a comprarvi, per esempio, 2666 (suo capolavoro, insieme a I detective selvaggi edito da Sellerio insieme ad altre opere minori non meno scintillanti), che Adelphi ha appena mandato in libreria in un’attraente edizione economica, mille pagine di un romanzo incredibile e a soli ventidue euro, cioè un universo intero a soli tre euro in più del bicchierino d’acqua di Veltroni.

recensione di 2666

  Nedo Bandiscifeti senza soste - 11 Maggio 2009


Il nome di Roberto Bolaño è ancora poco noto in italia, diversamente da paesi come la spagna o dai paesi dell'america latina, dove lo scrittore, morto a cinquant'anni nel 2003, è già considerato un mito letterario.
Bolaño nasce nel 1953 in cile, trascorre l'infanzia in messico e torna nel suo paese quattro mesi prima del golpe di pinochet. incarcerato per aver preso parte alla resistenza, riesce a fuggire in Spagna, [*]dove continuerà a coltivare il sogno di una poesia del tutto innovativa (fonda insieme ad altri compagni della resistenza cilena il movimento infrarealista), trascurando la prosa, che a suo dire serve solo agli scrittori vanitosi per essere recensiti da altrettanto vanitosi critici. dai primi anni '90, poiché si è sposato ed ha avuto un figlio, si dedicherà anch'egli alla prosa, per far fronte alle spese familiari. da questo momento comincia un fiume di romanzi e racconti unici.