lunedì 27 giugno 2011

le vite inventate suonano piu' autentiche delle biografie ufficiali

  Cesare Alemmani -


19 giugno 2011
frammento

In un piccolo libro, tra i meno noti e i più borgesiani della sua produzione, intitolato La letteratura nazista in America, Roberto Bolaño impila una sull’altra una serie di biografie, tutte rigorosamente inventate, di altrettanti scrittori; esponenti fittizi di una frangia della letteratura sudamericana, questa sì verissima, che al culmine dell’ultradestra europea intrattenne rapporti disinvolti con gerarchi, scrittori, poeti e intellettuali tedeschi, compreso il Fürher in persona.
Il gioco, insieme ironico e invettivo, regge perché le vite inventate di questi letterati suonano in definitiva più autentiche di qualunque biografia ufficiale di scrittori realmente esistiti. Nonostante le infinite iperboli, anzi proprio per queste. Bolaño, scrivendo, operava secondo un principio fondamentale: non c’è niente di più verosimile che esagerare il verosimile.

rivista " Studio" - frammento dell'articolo "Luigi Bisignani, una verissima vita immaginaria"   - - 

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