venerdì 13 gennaio 2012

Massimo Lomonaco-


I dispiaceri del vero poliziotto

Come in un vero noir che si rispetti, il romanzo - inedito - di Bolano salta fuori dalle cartellette e dal computer alla morte dello scrittore nel 2003. Un regalo inaspettato perche' 'I dispiaceri del vero poliziotto' e' un'opera vera, perfettamente in linea con la visionarieta' di Bolano. L'edizione che ora l'Adelphi pubblica rispecchia quindi ''il preciso intento di offrire al lettore il romanzo cosi' come e' stato ritrovato, con la massima fedelta' possibile. Correzione e modifiche sono state ridotte al minimo indispensabile'', avverte la nota editoriale di Carolina Lopez. 'I dispiaceri del vero poliziotto' e' stato concepito alla fine degli anni '80 e Bolano ha continuato a lavorarci fino alla morte, ma sarebbe sbagliato pensarlo come il testamento letterario dello scrittore. In realta', l'opera e' assolutamente in linea con lo stile consueto al quale Bolano ha abituato i suoi lettori. A parte forse il titolo che, come spiega nel prologo Juan Antonio Masoliver Rodenas, ''e' lungo, descrittivo, senza il ritmo..., senza stranezze ne' la minima provocazione''.

''Tuttavia - scrive ancora - esso contiene un indizio, in una scrittura disseminata di indizi, e rimanda non tanto ai 'Detective selvaggi' quanto al titolo, altrettanto atipico, del romanzo di Padilla, 'Il dio degli omosessuali'''. Per Masoliver Rodenas, se il 'detective' del romanzo e' Amalfitano, che impernia la dimensione 'metaletteraria' della storia, il 'poliziotto' e' il lettore stesso. Del resto e' stato lo stesso Bolano ad anticipare, parlando del romanzo, che ''il poliziotto e' il lettore, che cerca invano di mettere ordine in questo dannato romanzo''.

E cosi', come ogni reale 'piedipiatti', anche il lettore, pagina dopo pagina, si imbatte ad ogni passo ad affrontare solo piste false in un continuo ritrovarsi al punto di partenza. Si parte con il professor Amalfitano approdato in Messico dopo essere stato espulso dall'Universita' di Barcellona per omosessualita'; si passera' poi a conoscere il suo amante, un falsario di dipinti di Larry Rivers; si ritrovera' la bella Rosa Amalfitano della quale sembra innamorato il poliziotto Pedro Negrete, incaricato di indagare sul professore insieme allo scherano Pancho. Nel mezzo di tutto questo una serie di digressioni letterarie, di classifiche, di biografie, sogni rivelatori: insomma, la consueta, scintillante, trama di Bolano.

E alla fine il lettore, anche questa volta, dovra' rassegnarsi a vedere sfuggire i personaggi che continueranno a scappare ben oltre le pagine del libro. E forse non e' un caso che Bolano abbia dedicato il libro a Manuel Puig e Philip K.

Dick: due autori che la dicono lunga sulle preferenze dello scrittore cileno.(ANSA).

Ansa   ---- - - -


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